Cappella alla Madonna della Salute

E’ un oratorio che sorge in Contrà Campo, dedicato alla Beata Vergine della Salute.

Nello stesso sito già nel 1848, l’anno cosiddetto “dei portenti” per le rivoluzioni politiche e sociali scoppiate in numerose capitali europee, sorgeva un modesto capitello dedicato proprio alla Vergine della Salute e costruito a cura del santo eremita del Buso Fra’ Giovanni Battista Casera, nativo di Agordo e pellegrino infaticabile, avendo visitato i più famosi santuari d’Italia, in specie quello della Madonna del Caravaggio in quel di Bergamo.

Sul finire del 1800 quel capitello venne demolito per sostituirlo con un oratorio artisticamente certo più pregevole a cura dell’allora Arciprete di Gallio don Carlo Liviero, destinato a divenire in seguito Vescovo di Città di Castello in Umbria e in predicato di salire agli onori degli altari. Promotore della causa di canonizzazione di don Carlo Liviero è il sacerdote galliese, Mons. Beniamino Schivo.
L’oratorio voluto da don Carlo Liviero non fu risparmiato dalla violenza e dal furore della Prima Guerra Mondiale; raso al suolo, venne però ricostruito ancora nel 1919 e benedetto l’otto settembre, festa della Natività della Vergine, dello stesso anno.
A ricordo dell’originale capitello voluto dal santo eremita Fra’ Giovanni Battista Casera venne collocata sul frontespizio dell’oratorio una lastra di marmo con la scritta che si riporta integralmente perché ci pare oltremodo significativa della devozione che la gente di Gallio nutre da sempre nei confronti della Vergine Maria:

“Chi puro invoca Te, Vergine Pia, vive in terra sicuro,
e al Ciel s’avvia”.
1850

Il tempio è stato recentemente restaurato ad opera dell’artista galliese Davide Peterlin, che ha curato la parte pittorica, e dall’A.G.E. – Associazione Gallese Emigranti – la quale ha fatto pure erigere ad oriente del tempio un monumento in memoria di quanti costretti da motivi di lavoro
hanno lasciato temporaneamente o per sempre la terra natia per emigrare e lavorare in terra straniera.
Il monumento, costituito da un unico blocco di marmo rosso locale, è sormontato da un globo terrestre, su cui sono accennati i vari continenti, verso cui si sono dirette nei secoli scorsi ed in anni recenti le energie migliori della comunità di Gallio per trovare lavoro e, quindi, poter costruirsi un futuro che in patria si presentava nebuloso ed incerto. Venne inaugurato e benedetto dall’Arciprete don Galdino Panozzo il 19 agosto 1990.

L’interno della cappella conserva la semplicità e la linearità proprie delle celle sacre alla divinità di classica memoria. Sullo sfondo un altare alquanto modesto, sopra il quale si eleva la statua della Vergine Ausiliatrice, quasi a compimento di un “itinerarium mentis ad Mariam” che, iniziato al principio di via Roma con la chiesetta di Santa Maria delle Grazie, si conclude e si esaurisce in questo piccolo tempio, voluto da due santi, che possiamo ritenere galliesi a tutti gli effetti, Fra’ Battista Casera e don Carlo Liviero.

Finco prof. Danillo