La storia di Sasso inizia, secondo la memoria storica, tra il 1200 e il 1300 con la presenza stabile di una famiglia, dedita alla costruzione di utensili in legno, salita dalla Val Brenta e che sembra abbia trovato sistemazione ai Sprunck o in Lova. È comunque certo che Sasso comincia ad avere una sua identità territoriale ed economica dopo l’apertura della famosa Calà del Sasso fatta costruire da Gian Galeazzo Visconti nel 1387, in quel periodo infatti il territorio dell’Altopiano fu ceduto, per trent’anni, dagli Scaligeri ai Visconti di Milano. Anche i vicini Stoccareddo e Zaibena ebbero i loro inizi dopo la costruzione di questa importante via commerciale e di comunicazione che ha creato lavoro e quindi possibilità di vivere. La storia di Sasso ha avuto la stessa evoluzione socio-ambientale di Stoccareddo e Zaibena, la loro vicinanza ha favorito numerosi intrecci famigliari, anzi le tre comunità facevano parte dello stesso comune dei Ronchi (Campanella) in seguito si unì a Gallio dove passò la sede municipale. Sasso, in quell’occasione, optò di unirsi ad Asiago portando in dote un vasto territorio che si spingeva oltre località Mosca fino alla Granezza di Gallio.
L’economia silvo-pastorale era l’unica risorsa di questa località altopianese, e molti abitanti di Sasso si specializzarono nel produrre carbone di legna col noto sistema del “poiato”, era un “carburante” molto pregiato e richiesto nelle città della pianura veneta. Ma già nel 1800 con l’avvento di Napoleone Bonaparte ed i conseguenti problemi economici, molte famiglie dovettero emigrare in varie zone boschive d’Italia, arrivarono anche in Jugoslavia (Slovenia e Croazia) ed in Francia (Alsazia). In seguito molte altre famiglie dovettero lasciare la loro terra per cercare lavoro, cosicché i Rossi, gli Stefani e i Baù, i tre cognomi più diffusi del Sasso, si trovano in tutto il mondo fino alla lontana Australia: Julian Stefani, ex senatore dello Stato dell’Australia Meridionale, è originario di Sasso.
Con la ripresa economica avutasi nell’ultimo dopoguerra e l’incremento del turismo, c’è stato un aumento degli occupati. Molte sono le attività artigianali e commerciali che sono nate, compresa l’attività dell’estrazione del marmo.
Fra le attività più importanti, che impegnano anche il resto dei paesani, si ricorda la tradizionale “Fiaccolata storica della Calà del Sasso” annualmente organizzata in collaborazione con la parrocchia. È una singolare escursione all’imbrunire lungo i 4.444 gradini della storica strada partendo al lum