Nei giorni 8 e 9 giugno si svolgeranno in Italia le elezioni per il Parlamento Europeo. Si tratta di un evento molto importante per il futuro dell’Europa e per ognuno di noi. Il progetto europeo nacque sui milioni di morti, sulle macerie materiali e morali che la violenza nazifascista e la guerra mondiale produssero nel nostro continente. Il suo scopo era ed è garantire la pace, tutelare la libertà e assicurare benessere ai cittadini. A realizzarlo furono persone che superarono con coraggio gli odi inveterati e costruirono con lungimiranza le condizioni perché non vi fossero più conflitti tra europei. La pace in Europa non è un fatto naturale, ma il risultato di un processo culturale e politico, voluto da uomini e donne di buona volontà. Molti dei creatori del progetto erano cattolici e diedero un contributo determinante nella definizione dei valori che stanno alla base dell’Unione Europea. Come la dignità della persona e la solidarietà comunitaria. Si iniziò con la cooperazione economica per poi estendere le competenze delle istituzioni europee alla dimensione sociale e politica. Certo, l’integrazione non è ancora compiuta e molto resta da fare, come una fiscalità comune o un’unica politica estera. Le sfide globali richiedono oggi un ruolo centrale per l’Unione, in Europa e nel mondo. Pensiamo alle guerre alle porte di casa nostra, ai fenomeni migratori, ai cambiamenti climatici, alla trasformazione del lavoro dovuta all’informatizzazione e all’intelligenza artificiale. Per questo occorre che il prossimo Parlamento Europeo sia costituito da politici competenti, coraggiosi e motivati dai valori del bene comune. Per questo occorre che responsabilmente individuiamo la collocazione dei partiti italiani all’interno dei gruppi parlamentari europei, leggiamo i loro programmi politici, ci informiamo sui candidati da votare.
Come cristiani, quale partito votare? A quali candidati dare la preferenza? Non esiste certo un’unica risposta, ma proponiamo due criteri di discernimento. Il primo è di votare partiti e persone che con chiarezza sostengono il progetto Europa, rispettoso dell’autonomia dei singoli Stati membri e insieme capace di scelte unitarie all’insegna dell’integrazione europea; non votare invece quanti non credono nell’Europa e la tollerano soltanto per interessi nazionali. Il secondo è preferire gruppi parlamentari europei e persone che vogliono promuovere un’Europa fondata sui valori della dignità della persona, dell’accoglienza e dell’integrazione, della sussidiarietà, della solidarietà e dell’eguaglianza, della democrazia partecipata e della libertà, della salvaguardia del creato e di uno sviluppo integrale, della famiglia e della sacralità della vita. Sappiamo che l’Unione Europea non è perfetta e che alcune sue iniziative non sono in linea con i valori ora ricordati. Sappiamo che nessuno dei partiti che si presentano alle elezioni rappresenta appieno i nostri intendimenti. Tuttavia abbiamo il dovere di migliorare la politica europea con gli strumenti offerti dalla democrazia; abbiamo il dovere di scegliere tra le diverse posizioni quella che più si avvicina alla nostra idea di bene comune. Ai giovani che per la prima volta si recheranno alle urne e a tutti noi, l’invito a considerare che il futuro di ognuno e delle nostre comunità dipende anche dall’assetto che avrà il prossimo Parlamento d’Europa. Pertanto, al di là degli slogan di parte, cerchiamo informazioni documentate, riflettiamo con serenità e andiamo tutti a votare: il futuro d’Europa è nelle nostre mani!
La Presidenza del Consiglio Pastorale diocesano